Infinite forme bellissime. Anatomia comparata degli spermatozoi

  • Marco Ferraguti

Abstract

Le forme con le quali si manifestano gli spermatozoi nel regno animale sono infinite, praticamente una per ogni specie, a dispetto della diffusa rappresentazione degli spermatozoi come cellule semplici con una testa rotonda e una coda a frusta. Le regole generali sono poche: l’uniforme struttura del motore della coda ‒ quando presente ‒ detto axonema, e la presenza di un modello “primitivo” di spermatozoo almeno in alcune specie in quasi tutti i phyla. Ogni gruppo sistematico, poi, si è “inventato” proprie modalità per migliorare l’efficienza di fecondazione, e ciò è stato accompagnato da modificazioni dello spermatozoo, rendendone diagnostica la morfologia: accanto all’evoluzione delle specie, dunque, esiste un’evoluzione dello spermatozoo, e queste non sempre vanno di pari passo. Ciò permette di identificare l’appartenenza sistematica di una specie a partire dalla semplice osservazione di una sezione al microscopio, aiutando la collocazione sistematica di gruppi incertae sedis. Le ragioni della straordinaria variabilità di forma degli spermatozoi sono ancora in parte misteriose, e certamente, almeno in parte, sono da ricercarsi nelle complesse relazioni con gli apparati genitali femminili.

Pubblicato
2016-06-21
Fascicolo
Sezione
Articoli