Tecniche di Breath - Hold a confronto nel trattamento del carcinoma mammario

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Corrado Macauda
Erminia Infusino
Davide Miccolis
Angelo Montagnoli
Claudio Dionisi

Abstract

Nella radioterapia del carcinoma mammario sinistro la dose erogata all’arteria discendente anteriore (DA) aumenta il rischio di sviluppare un infarto del miocardio. In particolare, in queste pazienti è stato dimostrato che, circa venti anni dopo il trattamento, la probabilità di avere un infarto raddoppia rispetto a quelle sottoposte a terapia radiante sulla mammella destra.

Tutto ciò ha portato all’impiego di molteplici tecniche di irradiazione che hanno reso possibile la riduzione della dose all’arteria discendente anteriore, mediante l’esecuzione della terapia in inspirazione forzata (Breath Hold). Scopo del nostro studio è quello di mettere a confronto due tecniche di Breath Hold in uso nel nostro istituto: la Breath Hold Gating, attuata con il sistema dedicato denominato Real-time Position Management, RPM (Varian Medical Systems, Palo Alto, USA), e la Breath Hold Tracking, espletata tramite il software ExacTrac della BrainLab (BrainLab AG, FeldKirchen; Germania). Le due tecniche permettono di quantificare e compensare il movimento respiratorio in modo da analizzare con maggiore attenzione le problematiche derivanti dall’organ-motion intra-frazione. Sono stati confrontati i tempi di posizionamento, di impostazione e di trattamento, e le tolleranze di errore nella valutazione del set-up, mettendo in evidenza i vantaggi e le criticità di entrambe le tecniche, e valutandone l’influenza sia sulla delivery che sul workflow.

Nello studio sono state arruolate 16 pazienti, di età inferiore a 65 anni, affette da carcinoma mammario sinistro, eleggibili di terapia radiante adiuvante; 8 di queste sono state trattate con tecnica Breath Hold Tracking e 8 con Breath Hold Gating. Le pazienti sono state seguite durante la fase di pianificazione e di trattamento.

Da un’attenta analisi delle due tecniche a confronto sono emersi i vantaggi e gli svantaggi di ognuna di esse.

 Il Tracking respiratorio si è rivelato un sistema che permette di valutare in real-time la posizione della paziente, attraverso sei differenti coordinate spaziali e la possibilità di un auto-centraggio permesso dall’integrazione del sistema ExacTrac e del letto BrainLab sul TrueBeam. Nella fase di simulazione il tempo macchina è minore rispetto alla tecnica Gating. Nella fase di trattamento, l’elevato tempo di set-up è compensato dal minor tempo richiesto per la terapia. Ulteriori vantaggi, anche se minimi, sono stati evidenziati nella valutazione di errori sistematici ed errori random. Lo svantaggio principale della tecnica di Tracking, è riconducibile al fatto che la macchina permette l’erogazione della dose anche al di fuori del range di tolleranza.

La tecnica Gating, espletata attraverso il sistema RPM, ha il vantaggio di erogare la dose alla paziente solo quando il respiro viene mantenuto all’interno della banda preimpostata. Lo svantaggio principale, è rappresentato dai tempi di acquisizione TC e di erogazione della terapia che risultano essere più elevati rispetto alla tecnica Tracking, e da una maggiore collaborazione attiva da parte della paziente.

L’impiego di entrambe le metodiche radioterapiche permette ad un maggior numero di pazienti di eseguire la terapia con tecnica breath hold, con una riduzione della possibile tossicità cardiaca radio-indotta.

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Come citare
Macauda, C., Infusino, E., Miccolis, D., Montagnoli, A., & Dionisi, C. (2018). Tecniche di Breath - Hold a confronto nel trattamento del carcinoma mammario. Journal of Biomedical Practitioners, 2(1). https://doi.org/10.13135/2532-7925/2711
Sezione
Articoli