BEYOND GDP: DEFINITION AND MAKING OF NEW WELFARE INDICATORS

  • Elena Camino

Abstract

Ultimamente il dibattito sulle nuove misure di benessere ha raggiunto un vasto pubblico soprattutto grazie al forte battage fatto dai media. Tale dibattito, spesso accompagnato dal ricordo delle parole di Robert Kennedy (discorso tenuto il 18 marzo 1968 presso la Kansas University), è stato  sollecitato anche grazie a prestigiose iniziative, come quella della commissione istituita nel 2008 dal Presidente francese Sarkozy e ormai nota attraverso i nomi di coloro che l’hanno presieduta, Stiglitz, Sen e Fitoussi (http://www.stiglitz-sen-fitoussi.fr/en/index.htm). In Italia, il progetto BES (Benessere Equo e Sostenibile –http://www.misuredelbenessere.it)  condotto dall’ISTAT di concerto con il CNEL rappresenta uno delle iniziative più avanzate e importanti nel panorama internazionale, avendo messo a frutto non solo la vasta produzione scientifica sul tema ma anche l’ampia gamma di esperienze che sono state realizzate. La definizione di benessere, e conseguentemente la sua osservazione e il suo monitoraggio, deve fare i conti con la complessità della realtà, da una parte, e, dall’altra, con il limite imposto dalla sua finitezza. In questo senso la definizione e l'adozione di nuovi indicatori per misurare il benessere dei Paesi da una parte impone un cambiamento di paradigma e di mentalità in tutti gli attori sociali, mentre dall'altra pone diversi problemi metodologici legati proprio alla complessità della realtà e della sua osservazione. Il panel ha l’obiettivo di mostrare il ruolo dei nuovi indicatori in questa prospettiva evidenziando come implicazioni strettamente metodologiche e tecniche presentano anche conseguenze concettuali.
Pubblicato
2014-03-17