Genere e religioni, il lungo cammino del riconoscimento della diversità

  • Paola Schellenbaum

Abstract

La prospettiva adottata in questo articolo è quella antropologica e degli studi di genere, che permettono di intersecare genere e religioni in modo inedito, nel lungo cammino per il riconoscimento della diversità, delle differenze e dei diritti civili. Le ricerche su genere e sessualità nelle scienze umane e sociali (cosiddetti women’s and gender studies) hanno ormai una storia più che trentennale che ha consentito un dialogo e un confronto interdisciplinare. L’intersezionalità è un riferimento metodologico in molta ricerca sociale come anche il posizionamento che sottolinea la
non neutralità dell’osservazione partecipante e l’attenzione alle gerarchie di potere che si declinano in diversi ambiti. Dunque, religione e politica non sono praticate in un vacuum ma sono influenzate dalla cultura e dal gender, inteso come costrutto storico, sociale e culturale. Tutto questo si articola
diversamente a seconda delle diverse religioni, e in particolare nell’islam, nei Paesi di origine, nei Paesi di insediamento delle collettività migranti, nei Paesi membri dell’Unione europea e negli eventuali spostamenti o scambi culturali.

Gender and religions, the long run of diversity and the politics of recognition

This paper adopts an anthropological perspective on gender studies, allowing to intertwine gender and religion in an original way, in the long run towards the recognition of diversity, of differences and of civil rights. Research in gender and sexuality in the human and social sciences (so-called
women’s and gender studies) have had a long history in the past thirty years that has nurtured an interdisciplinary dialogue and discussion. Intersectionality is a methodological tool in much social research as well as positionality that addresses the issue of non-neutrality of participant observation.
Therefore, religion and politics are not practiced in a “vacuum” but they are influenced by gender which is a historical, social and cultural construct. All that is differently articulated, according to different religious context, particularly in Islam, both in the countries of origin and in the countries
of settlement where migrant collectivities live, either in the member states of the European Union or in other transitions and cultural exchanges.
Keywords: gender, diversity, religion, history, anthropology, politics of recognition

Author Biography

Paola Schellenbaum

Paola Schellenbaum è una studiosa indipendente. Laureata in psicologia ha conseguito il dottorato
in antropologia culturale, con studi a Ucla, Stanford e Auc Cairo (Egypt). È stata consulente per la
Fondazione Ismu (Milano) su educazione interculturale e migrazioni e per Iom (Rome) negli studi
sul trauma. Nel 2017 ha partecipato al programma di Peacemaking della Chiesa presbiteriana
(USA) con seminari sui corridoi umanitari. È membro del gruppo di studio “sexuality and gender”
della Cpce (Vienna). I suoi interessi di ricerca includono: genere, religione, storia, antropologia.
Paola Schellenbaum is an independent scholar. Trained in psychology and cultural anthropology,
she studied at Ucla, at Stanford (Usa) and Auc Cairo (Egypt). As a consultant, she worked for Ismu
Foundation (Milan) on intercultural education and international migrations and for Iom (Rome) on
trauma studies. In 2017 she was in the Peacemaking Program of the Presbyterian Church Usa with
seminars on humanitarian corridors. She is a member of the “sexuality and gender” study group of
Cpce (Vienna). Her research interests include: gender, migrations, religion, history, anthropology.

Published
2022-02-14
Section
Articles