Tecniche e strumenti di prevenzione per la salute degli operatori sanitari che si occupano di vittime di violenza

  • Francesco Novello S.C. S.Pre.S.A.L. ASL CITTA' DI TORINO

Abstract

Tutti coloro che svolgono professioni d’aiuto, siano essi operatori sanitari, psicologi, assistenti sociali, educatori o operatori di polizia, pur nella diversità delle proprie azioni, hanno in comune il contatto, saltuario o prolungato, con la sofferenza altrui. Si tratta di professionisti che, nello svolgimento della loro attività, non utilizzano solamente competenze tecniche ed intellettuali, ma anche e soprattutto abilità sociali e relazionali per far sentire accolta e supportata la persona che si interfaccia con loro. Il malessere che scaturisce dall’impatto con la sofferenza altrui può dare luogo a problematiche di natura psicologica che vanno ad incidere non solo sulla vita personale del professionista, ma anche sulla sua prestazione lavorativa, intaccando l’efficienza e l’efficacia del servizio reso alla vittima.

Lo studio qui descritto è stato realizzato attraverso un’esperienza di tirocinio presso i centri di eccellenza torinesi per l’accoglienza e supporto delle persone che hanno subìto violenza, esperienza che ha richiesto un’indagine più approfondita, realizzata attraverso la somministrazione di un questionario anonimo agli operatori del settore con l’obiettivo di indagare il malessere lavorativo degli operatori sanitari coinvolti nella gestione dei casi di violenza di genere.

Il questionario è stato inviato tramite l’applicazione per smartphone “WhatsApp” e via mail agli operatori incontrati durante il tirocinio, ai responsabili dei centri antiviolenza, a operatori dei servizi di emergenza con l’invito di inoltrare lo stesso a loro colleghi.

Gli ambiti indagati hanno riguardato l’Identificazione del campione, l’approccio professionale con la violenza di genere, l’approccio psicologico individuale alla violenza di genere.

Pubblicato
2019-05-28
Fascicolo
Sezione
Rubrica: Il Professionista TPALL