Il poema sinfonico nell’opera giovanile di Arnold Schönberg

  • Francesco Finocchiaro Universität Wien
Parole chiave: Arnold Schönberg, Frühlings Tod, Toter Winkel, Richard Dehmel, poema sinfonico

Abstract

Gli esordi di Arnold Schönberg sono da tempo al centro dell’interesse della ricerca musicologica. L’attenzione crescente per le opere giovanili schönberghiane è legata a doppio filo a un rinnovamento storiografico in seno alla Schönbergforschung: questa si è ormai affrancata dall’ingombrante autorità del compositore e ha abbandonato vecchie posizioni apologetiche. Decisiva, in questo processo di emancipazione, è stata la scelta di rimettere in discussione l’immagine autoriale schönberghiana, a partire dalla riconsiderazione della sua evoluzione artistica. Un contributo importante alla definizione di questo nuovo quadro storiografico può venire da un esame delle opere giovanili del compositore viennese, segnatamente del periodo anteriore a Verklärte Nacht op. 4 (1899).
L’opera del primissimo Schönberg è completamente avvolta in quella che Max Reger chiamò la “nebbia brahmsiana”: si veda la preferenza per danze, Lieder con pianoforte e altra musica da camera, nonché l’applicazione ossessiva del lavoro motivico, ad es. nel primissimo Quartetto in Re maggiore (1897). Raggiunto il punto di saturazione della recezione brahmsiana, segue la svolta in direzione d’un modo di comporre che lo stesso Schönberg definirà “più progressivo”. I due poemi sinfonici incompiuti Frühlings Tod, ispirato a Nikolaus Lenau, e Toter Winkel, da un testo di Gustav Falke – ambedue composti tra la primavera e l’estate del 1898 –, sono i documenti di una nuova poetica: essi rappresentano il primo tentativo compiuto da Schönberg al fine di stabilire, su un piano formale e tematico, un collegamento con le avanguardie artistiche e letterarie del suo tempo.

The Symphonic Poem in Arnold Schönberg’s Early Works
Arnold Schönberg’s early works have long been at the centre of renewed musicological interest. This growing interest is closely linked to a new historiographical trend within Schönbergforschung, which has worked to free itself from the cumbersome authority of the composer and to abandon earlier apologetic positions. In this process of emancipation, a decisive step has been the decision to question Schönberg’s authorial image, starting with a critical reconsideration of his artistic evolution. An important contribution to the definition of this new historiographical framework comes from an examination of the early works by the Viennese composer, particularly from the period prior to Verklärte Nacht op. 4 (1899).
The work of the young Schönberg is enveloped in what Max Reger called the “Brahmsian fog”, apparent in Schönberg’s preference for dances, Lieder with piano and other chamber music, as well as his obsessive application of developing variations, eg. in the Quartet in D major (1897). Once he had reached a saturation point in his commitment to Brahmsian techniques, he turned to a style of composing that Schönberg himself would have defined as “more progressive”. Two unfinished symphonic poems composed between the spring and summer of 1898, Frühlings Tod and Toter Winkel, with texts by Nikolaus Lenau and Gustav Falke, respectively, provide evidence of a new poetics: they represent the first attempt by Schönberg to establish, both on formal and thematic levels, a connection with the artistic and literary avant-gardes of his time.

Pubblicato
2019-12-07
Come citare
Finocchiaro, F. (2019). Il poema sinfonico nell’opera giovanile di Arnold Schönberg. Gli Spazi Della Musica, 8. Recuperato da https://ojs.unito.it/index.php/spazidellamusica/article/view/3751